Consegnate al Cai tre joelette per il trasporto in montagna di persone con disabilità motorie.
Questa mattina, mercoledì 11 agosto, sono state consegnate ufficialmente al Broletto di Novara tre "joelette" alle sezioni del Cai Novara Sentiero Novara Cai, Cai Borgomanero e Cai Gozzano, risultato del progetto “Novarese Diversamente Escursion-abile”.
Il progetto "Novarese Diversamente Escursion-abile” è promosso da Cai sezioni Est Monterosa e sostenuto da Fondazione Comunità Novarese Onlus con un contributo di 10.000 euro assegnato grazie al Fondo “Ricordando Fabio”, nato in memoria del giovane Fabio Carnemolla (precipitato, nel 2018, durante un’escursione in solitaria), grazie all’azienda FlavourArt di Oleggio, dove Fabio lavorava.
Le joelette consentiranno “uscite” in montagna anche a persone con problemi motori, grazie all’intervento di alcuni soci Cai addestrati.
La consegna delle "joelette" è avvenuta questa mattina, mercoledì, alla presenza dei genitori di Fabio. "Per la nostra Fondazione - commenta il presidente di Fcn Davide Maggi - l'obiettivo principale è quello di favorire l'inclusione e la coesione sociale. E questo progetto va proprio in questa direzione".
L'impegno del Cai per una montagna sempre più inclusiva
“L’ambiente montano ha dimostrato le sue potenzialità di contribuire al benessere degli individui - spiega il verbanese Antonio Montani, Vicepresidente nazionale Cai - deve quindi essere una risorsa a disposizione di tutti, anche delle persone con disabilità. Muoversi in natura fra sentieri, rocce e boschi può sembrare impossibile per chi ha difficoltà nel camminare in autonomia. Invece, con le soluzioni adatte, si può fare! L’energia che nasce dalla scoperta di poter spostare il proprio orizzonte un po’ più lontano, inoltre, ha un effetto benefico anche sui familiari della persona con disabilità: anche per loro la montagna diventa una nuova possibilità. Nella consapevolezza che esiste il dovere di rendere gli spazi di vita accessibili a tutti, il Cai ha prodotto una classificazione delle difficoltà dei percorsi montani accessibili con ausili e la mappatura di essi nell'ambito della rete sentieristica nazionale”.
I benefici della Montagnaterapia
La Montagnaterapia, nata in Francia a inizio anni Ottanta, vede infatti la montagna come scenario riabilitativo. “I risultati sono straordinari - commenta Ornella Giordana, Referente per la Montagnaterapia a livello nazionale in Commissione Centrale Escursionismo e del gruppo La Montagna che Aiuta del Cai Torino - sia sulla disabilità fisica sia psichica. Il CAI gestisce 60.000 km di percorsi che, classificati come stiamo facendo ora secondo tre gradi di difficoltà, possono aprire opportunità per tutti; naturalmente sempre in collaborazione con gli operatori professionali”.
“I lockdown e l’epidemia Covid-2019 – commenta anche Gianluca Vacchini, segretario generale di Fondazione Comunità Novarese onlus – hanno lasciato segni profondi in tutti e, ancora di più, nelle persone fragili. I lockdown ci hanno costretti ad accontentarci di guardare il mondo dalla finestra, senza poter assaporare le sensazioni dal vivo. La Montagnaterapia è un’occasione per farlo, per poter tornare a respirare. La Fondazione crede profondamente nella cultura inclusiva e nella necessità di dare a tutti le maggiori opportunità possibili. La montagna, la bellezza dei suoi panorami e dei suoi profumi sono l’ambiente ideale per stare tutti meglio; siamo felici di poter dare il nostro contributo”.
Il testo è tratto da: Prima Novara - Quotidiano di informazione online - 11 agosto 2021
loscarpone.cai.it - Nel novarese, la montagna diventa inclusiva - 13 luglio 2021