Nonostante una giornata velata da nuvole in quota, grande ed entusiastica è stata la partecipazione domenica 22 giugno all'annuale escursione intersezionale delle Sezioni C.A.I. Est Monte Rosa sulle montagne verbanesi, organizzata dalle due locali Sezioni Verbano e Pallanza ed inserita nell’ambito del Festival Letterario di LetterAltura.
Undici le Sezioni rappresentate, forte il desiderio di raggiungere l'impervia vetta della mitica Marona, montagna simbolo delle Sezioni verbanesi, per molti una ripetizione, per altri una 'prima' da non farsi sfuggire con l'occasione dell'accompagnamento guidato e controllato dagli AE e ASE delle Sezioni Est Monte Rosa.
Il programma prevedeva appunto la salita da Cappella Fina, nelle alture verbanesi sopra Miazzina, al Rifugio CAI Verbano al Pian Cavallone, primo itinerario su percorso escursionistico, ed uno successivo per escursionisti esperti al Pizzo Marona.
Al Pian Cavallone una parte dei partecipanti ha optato per la prevista e più facile escursione nei dintorni, una quarantina hanno invece proseguito per la vetta.
Quest'ultimo tratto è stato reso ancor più lungo e impegnativo dall'impraticabilità del sentiero che dalla Cappella del Pian Cavallone porta direttamente alla Forcola, franato in un punto particolarmente esposto a causa delle abbondanti nevicate e reso quindi pericoloso per l'attraversamento. Si è dovuto ricorrere al percorso alternativo che prevede la salita dalla Cappella del Pian Cavallone alla Croce del Monte Todano e successiva discesa per ripida cresta alla Forcola da cui riprendere poi la via normale; un'aggiunta di dislivello totale di salita nell'andata e ritorno di circa 250 m.
Punti di criticità sono stati incontrati anche più avanti, sul sentiero nella parte al di sotto della cosiddetta "Scala Santa", dove alcuni smottamenti in brevi tratti hanno richiesto particolare attenzione. I primi del gruppo hanno raggiunto la Cappella sotto la vetta (dedicata alla Madonna della Brascarola) in meno di 2 ore e mezza dal Pian Cavallone.
Pausa pranzo. Poi discesa verso la Forcola e salita ripida al Monte Todano, immersi nel rosso dei rododendri.
Più sotto, nei pressi della Cappella del Pian Cavallone, già erano riuniti molti escursionisti in attesa che il dott. Leonardo Parachini, studioso e ricercatore di storia locale, iniziasse a raccontar leggende.
Dopo alcuni saluti introduttivi e un'esposizione del programma dell'imminente Festival di LetterAltura, Leonardo Parachini inizia a narrare di pastorelle, Martinas e distese di rododendri, di furbi cacciatori, Ponte del Diavolo e Scala Santa, di neonati, aquile e narcisi di E.R.F.O., di "Vaìne", serpenti rotolanti e inquietanti vagiti, di "Fisiche", di basalesch (basilisco), di leggende del lago, intrattenendo e rallegrando gli oltre novanta presenti per più di un'ora.
Quindi via tutti verso casa, un'ultima ora di discesa verso Cappella Fina, strette di mano "intersezionali" e arrivederci a presto.